Home > I Club che hanno fatto la storia > Berghain (Berlino)

Il super-club più esclusivo ed ambito dai techno-clubbers e dj di tutto il mondo. Le celebri code chilometriche, la selezione all’ingresso strettissima, il divieto di foto e video all’interno, i segreti di ciò che accade durante le serate. Tutto ciò aumenta il mito del Berghain, che però non ha interesse in questo “contorno” ma solo nel continuare ad offrire dopo 20 anni, il meglio del sound techno e undeground.

Il celebre divieto all'ingresso

Il Berghain è per Berlino ciò che il Paradise Garage è stato a New York. E probabilmente i due creatori e proprietari del mondo Berghain/Osgut/Snax (Thormann & Teufele) si sono ispirati proprio al club americano per dare vita a un punto di ritrovo unico al mondo.

Le similitudini sono tantissime, con il Berghain che ha elevato alla potenza le caratteristiche del Garage: impianto audio che con i bassi sparati dai Funktion-One ti colpiscono dritti allo stomaco e con il riverbero generato dalla sala spoglia e dalle pareti in puro cemento fa ritornare il suono in maniera sempre differente (ma ci torneremo più avanti), la libertà assoluta unita alla privacy e ai vasti ambienti presenti, che all’interno genera molteplici situazioni (normali per Berlino) che contribuiscono a rendere la coda di curiosi all’esterno sempre numerosa e costante. Il pubblico è per la maggior parte di clubber amanti del genere che sanno riconoscere un buon dj ed accompagnarlo oltre i suoi limiti, o abbandonarlo a se stesso quando il set non ha presa o suona semplicemente male. I frequentatori abituali del Berghain si sentono parte di una famiglia, spendono diverse ore (anche rientrando il giorno successivo dopo un riposino)  e contribuiscono a tenere ordinato e in sicurezza l’ambiente per tutti i clubber presenti.

Anche la coda all’esterno è la versione estrema di quella che si poteva trovare al Venerdì o soprattutto al Sabato lungo la King Street negli anni ’80. Infine la cosa più importante è la musica, selezionata a livello artistico per offrire i migliori dj sulla scena, mantenere un sound coerente agli standard elevati del proprio pubblico e cercare di innovare il genere con anni di anticipo rispetto al trend del momento.

Il locale (o meglio la ex fabbrica)

Sembra quasi inquietante sapere che ogni fine settimana (per almeno 24 ore di party consecutive) si vivrà all’interno di un ex centrale elettrica dall’aspetto molto poco invitante. E all’interno la situazione migliora di poco, almeno per la sala principale (omonima) al primo piano del Berghain, lo stile è puro cemento nell’ombra quasi totale dove le ombre delle colonne sembrano non trovare mai fine oltre l’altissimo soffitto, e salendo di un piano si arriva nella sala Panorama Bar, più accogliente e luminoso (anche grazie alle sonorità house, specialità del “Pano” o “Panne”).
Al piano terra è presente la terza sala più sperimentale, adatta per veri e propri concerti e momenti esperienziali: il Säule. Per occasioni più speciali o eventi dedicati ci sono altre sale “segrete”: una sala attigua al Berghain che può ampliarla o rimanere indipendente (Halle), una sala, il Lab.Oratory, per party più spinti (non solo a livello musicale) e un ambiente totalmente separato e indipendente per concerti ed eventi, “Kantine am Berghain“, meno restrittivo anche il termini di divieti ma slegato da ciò che si ascolta e si vive all’interno del Berghain club.

Una delle domande che tutti si fanno è: Ma com’è fatto al suo interno il Berghain?

Non essendoci immagini autorizzate dal club non vogliamo postare nulla che rovini l’essenza di mistero, ma esiste un’illustrazione ad opera di Virginie Kypriotis che prova a raccontare una notte al Berghain. L’opera  è stata approvata ed utilizzata anche per uno dei flyer di invito ai parties nel Dicembre 2017 quindi possiamo tranquillamente mostrarla.

Il sito ufficiale dell’opera è a questo link (clicca qui), si può scaricare un app per iPhone per navigare l’opera in modalità realtà aumentata, e scoprire di più sulle varie esibizioni e mostre a cui ha partecipato.

Clicca sull'immagine per navigarla con lo zoom

Le origini del Berghain

Anche se la sua apertura ufficiale è stata nel 2004, le sue origini (o meglio dire le prime evoluzioni per arrivare al mito odierno) partono dal 1992 a Berlino, quando i due fondatori Michael Teufele e Norbert Thormann decidono di iniziare a creare degli eventi per la comunità gay che possano rispecchiare nella musica e nella libertà sessuale il concetto di party e unione. La scelta della colonna sonora per questi party è stata naturalmente il genere techno, in completa esplosione negli anni 90 a Berlino.

Nasce così Snax, evento inizialmente itinerante tra differenti club e aree che poi ha trovato casa nel 1998 passando tra il nome Snax club e Ostgut club, all’interno di un vasto deposito industriale su più livelli.

L’Ostgut ha proseguito con la serie di parties Snax, ma ha aggiunto nel tempo parties anche per un utenza non solo gay, ampliando il proprio pubblico, ed un secondo club sempre all’interno della struttura, il Lab.Oratory, orientato al solo pubblico maschile gay e con connotazioni più estreme, così da mantenere libertà nella scelta di divertimento dei diversi tipi di clubbers che affollavano le serate.

Un altra particolarità dell’Ostgut era la scelta dei dj: non più spazio solo ai grandi nomi internazionali, ma un focus sui nuovi dj emergenti della scena berlinese. Tra i primi dj resident si segnalano Marcel Dettmann, André Galluzzi e Boris.

All’incirca nel 2000 si decide di aprire il piano superiore e creare uno spazio che possa dare sia respiro alle lunghe nottate fatte di techno martellante scegliendo un mood più house e techno dai battiti meno veloci, ma anche dare più spazi al pubblico sempre più in aumento dentro (e fuori dal club in coda per un posto libero). E’ così nato il Panoramabar.

Seppur il successo del club fosse alle stelle, la burocrazia tedesca ci ha messo del suo, e nel 2003 decide di rimuovere la licenza del terreno su cui si è basato l’Ostgut per creare il principale palazzetto sportivo di Berlino (l’O2 World, ora chiamata Uber Arena). La chiusura dell’Ostgut/Panoramabar/Lab.Oratory è stata celebrata con il party del 4 Gennaio 2003, non stop per 30 ore.

Solo a distanza di un anno si è trovata una nuova location, sempre vicina all’area del defunto Ostgut club, all’interno di un ex centrale elettrica, che aveva tutte le similitudini con il precedente ambiente: più livelli, grandissimi spazi, un aura scarna e oscura, e un aspetto esterno fatto di architettura anni ’50, straordinariamente caratterizzante per un club moderno.

Il 15 Ottobre 2004 nasce il Berghain, che prende il nome dal mix dei nomi dei due quartieri che fanno da spartiacque al club, Kreuzberg e Friedrichshain.

Una curiosità, i parties del primo mese si svolsero al piano superiore del Panoramabar (ripreso nello stile e nell’idea dall’Ostgut) dato che l’area principale che ospita l’enorme main room del Berghain era ancora in via di rifacimento. Solo nel 2005 riaprì anche il Lab.Oratory, ampliato e ora tempio di parties più frammentati durante l’anno ma sempre dal tema fetish/extreme come nelle origini precedenti.

Dal 2010 apre la sala Halle (inizialmente chiamata Kubus), spazio polifunzionale dedicato a svariate mostre e iniziative culturali (come ad esempio durante la pandemia del covid nel 2021) oltre che a fare da spazio “chill-out” per i clubbers che necessitano di rifiatare con musica più tranquilla e meno ritmata durante alcune serate speciali nel corso dell’anno. In ultimo essendo una sala contigua alla main room verrà utilizzata saltuariamente per ampliare la capienza della sala Berghain.

Dal 2016 il Berghain club è stato riconosciuto dal governo come Istituzione Culturale della città.

Nel 2017 apre la sala Säule, al piano terra del club e orientata ai generi più sperimentali per completare l’arcobaleno musicale offerto dal Berghain e le differenti piste.

Il resto è pura storia.

Attualmente attivo: SI

Sito ufficiale: www.berghain.berlin

Location: Am Wriezener Bahnhof,
10243 Berlino (Germania)

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