Guti – Patio De Juegos

Label: Desolat

Attessisima fatica di Guti che lascia spazio alla creatività e compone il suo Patio De Juegos (in italiano “parco giochi”) personale, attraverso 15 diverse giostre musicali che viaggiano su un tema parallelo ma con contaminazioni e strutture sempre diverse tra loro.

Se l’album fosse stato pubblicato da gente come Luciano, si parlerebbe di capolavoro 2011. Sfortunatamente (o fortunatamente) il disco è prodotto dal dj e produttore argentino Guti, che non ha nulla da invidiare ai big musicali e viene giudicato da moltissimi il prossimo Luciano, Villalobos o Loco Dice (tanto da far tatuare il suo nome ad un altro predestinato come Seth Troxler, innamorato della musica e della personalità di Guti).

Ciò che si ascolta è un LP dance elettronico di altissimo livello, composto da collaborazioni di tutto rispetto con artisti come Guy Gerber, Ryan Crosson, Anthea e Leo “Grunbox” Grunbaum. L’album, il primo per la carriera di Guti, segue la logica del dj set (senza essere mixato) ma rimane piuttosto vario e con continui richiami a sound old school (non necessariamente dance) e ai ritmi latini della sua terra d’origine.

Da provetto dj la quasi totalità delle tracce è in 4/4, con un chiaro beat house minimale moderno. Ci sono però momenti di grandissima intensità come nell’improvvisazione soul di “Anthea” Marie Nzekwu in My Whole Thing, o nel groove tribale unito ai sintentizzatori deep house di We Shall Overcome (co-prodotta con Guy Gerber).

Si nota anche il tocco di un pianista in fasce, che però trova nella seppur semplice melodia il giusto tocco per creare flussi sonori che sembrano disegnati addosso ad un tanguero argentino (Al Viento) o più da piano bar jazz (Una Tarde Con Pedro).

Non mancano gli esperimenti e le improvvisazioni senza una meta precisa, come nella brevissima (mannaggia a Guti!) Miralo, che necessiterebbe di un trattamento “villalobossiano” da parecchie decine di minuti per essere vissuta ancora meglio, anzichè i 2 minuti scarsi che sembrano estratti dalla parte centrale di un dj set. Anche le battute techno asincrone di Still Here mixate a colpi metallici e click creano il giusto vuoto per un tappeto sonoro elettronico da brividi.

Infine per chi cerca le bombe da pista, come non segnalare Ohsu e Shame, con la prima traccia a far contento il boss di Desolat, Loco Dice, che anche in questa release ha trovato una miniera d’oro per la sua etichetta.