E’ da tempo che Norman Cook, aka Fatboy Slim, non rilascia più nulla di nuovo esclusivamente con il suo nome senza collaborazioni o remix. Per uno che ha prodotto oltre 100 dischi singoli e una decina di album si può anche comprendere la fase di stanca dall’entrare in studio per mettersi a lavorare a qualcosa di nuovo e potenzialmente “forte”. Se poi si aggiungono le date sterminate come dj e il suo ruolo da genitore, il tempo diventa davvero un fattore mancante.
Il magazine inglese The Sun ha raccolto alcuni dei suoi pensieri raccontati durante una sessione di Q&A dedicata ad sponsorizzare l’evento All Back To Minehead 2024 a Sommerset, tenutosi lo scorso Novembre. Tra questo flusso riflessivo si è toccato proprio il tema delle produzioni musicali.
Il dj ha ammesso di trovarsi in una fase di stop e di non avere le motivazioni per riprendere a breve la creazione di nuova musica:
“I miei due ultimi singoli sono derivati dai miei live show, erano tracce create solamente per essere suonate in veste di dj. Nei miei dj set ho sempre avuto brani che nessun altro ha potuto suonare e questa cosa ha generato poi l’interesse per richiedere i diritti dei vari campioni usati e pubblicarli recentemente come singoli.
La verità è che non puoi fare musica se non sei così appassionato da svegliarti già al mattino con la voglia di entrare in studio.
In questo momento non sento questa necessità. Ho una grande voglia di continuare a fare il dj e creare inediti per le mie esibizioni, ma credo di aver perso un pò di passione nel mettermi in studio per una nuova uscita.
Neglio ultimi 5 anni sono stato combattuto nel prendere questa decisione, poi mi sono detto ‘Dovresti farlo’.
Tutti amano i miei show come dj e mi diverto ancora di più, quindi nel prossimo futuro continuerò su questa strada.
Spero però che un giorno la passione da produttore torni in maniera forte.”
E dire che quasi 30 anni fa, quando era ai primi anni sotto l’alias Fatboy Slim, e non aveva ancora in canna nessuna delle sue hit, disse a proposito della sua vena creativa iper-performante: “La ragione per cui creo una marea di musica non è perchè sono un megalomane, ma perchè produco davvero tanto. Nessuna di queste creazioni diventerà una hit mondiale. Per me è più una questione di quantità invece che di qualità.
Anzichè far uscire un album ogni 3 anni che punti a vendere milioni di copie preferisco 10 album che vendano miglia di copie ognuno.”
E in effetti, in seguito rilasciò in ordine temporale sotto la sua anima “Fatboy”:
1996 – Better Living Through Chemistry
1998 – You’ve Come A Long Way, Baby
2000 – Halfway Between The Gutter And The Stars
2004 – Palookaville
Una media di un album ogni 2 anni, ad eccezione dell’ultimo che a distanza di 20 anni non ha ancora trovato un successore.