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Semplicemente il “dj dei dj”. Se David Mancuso ha ispirato la sua selezione musicale e Nicky Siano gli ha dato le basi per il mestiere del dj, Larry Levan è stato il primo “Superstar DJ” nel panorama underground e grazie alla sua residenza al Paradise Garage di New York è diventato il mito assoluto e inossidabile per chiunque si professi disc-jockey.

Lawrence Philpot, in arte Larry Levan, nasce a Brooklyn nel 1954.

Come dj una delle sue particolarità durante i dj set era il “far parlare i dischi”, utilizzando le canzoni e i loro testi per costruire una storia oppure inviare “messaggi” al pubblico, per portarli ad un livello più profondo di esperienza musicale.

La lista dei suoi ammiratori “celebri” è immensa e vanta ad esempio i dj Danny Tenaglia, Francois Kevorkian e Joe Klaussel.

Verrà a mancare nel 1992, a soli 38 anni.

L'ossessione per la perfezione acustica

Uno dei lati più “ossessivi” di Larry Levan quando era al Garage era la sua ricerca di perfezione sonora per ogni serata. Il giorno dopo ogni set rimetteva mano a tutto l’impianto per correggere le lacune o necessità che secondo lui aveva riscontrato.

Racconta Danny Tenaglia: “Un pomeriggio lo passai con Larry dentro il club chiuso al pubblico. Io ero in consolle e lui girava su e giù per la pista, andando vicino agli speaker, poi al centro, poi più vicino a me, di nuovo al centro. Non capivo cosa stesse facendo. Aveva messo su Time Warp di Eddie Grant, che utilizzava come disco per testare l’impianto. Quando terminava mi urlava di rimetterlo da capo, e ricominciava a vagare per la pista. Controllava ogni speaker con la strumentazione audio per poterli poi ritarare per la serata successiva.”

(nella foto: Larry Levan e Francois Kevorkian durante una delle tappe dell’Harmony Tour in Giappone nel 1992)

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