Il successo del club fu dato dall’essere decisamente ambito da chi non possedeva la tessera da membro o non aveva un invito (erano celebri le code da centinaia di persone al di fuori del club di chi sperava di entrare), dal proporre un genere musicale più underground, dotarsi di uno dei migliori impianti acustici esistenti e il non servire alcolici per rendere “lucida” l’esperienza musicale (compito non semplice dato che tantissimi dei frequentatori portavano all’interno acidi e sostanze all’interno del club).
Per dare un idea della passione e dedizione della pista rispetto alla musica suonata, Danny Tenaglia racconta: “Uno dei miei dischi preferiti suonati era Can’t Play Around di Lace (progetto di cui Levan faceva parte come producer), uscì nell’81 e il gruppo venne a suonare dal vivo. La gente era così impazzita per la canzone, che cantava così forte da non poter sentire una sola parola della cantante. E al termine dell’esibizione tutti gridarono e batterono i piedi in maniera così esagerata e senza sosta, da obbligare la band a tornare sul palco e risuonarla di nuovo.”
Le parole del dj Danny Tenaglia sul club che ha influenzato fortemente la sua carriera: “Era il club perfetto. La serata del sabato, orientata al pubblico gay, era quella più espressiva e libera. Erano presenti degli spogliatoi dove era possibile cambiarsi e mettersi un paio di pantaloncini e canottiera dato che era scontato che durante la serata si sarebbe sudato parecchio. Se salivi sul tetto del Garage potevi sentire la musica del club da quanto era potente l’impianto. Se veniva suonato un disco che era attualmente la hit del club tutti si precipitavano in pista, non importa in cosa erano impegnati sino a quel momento.”


Attualmente attivo: CHIUSO DEFINITIVAMENTE (Settembre 1987)