Gabicce batte New York. Non è arrivato per primo lo Studio 54, ma la Baia. La prima discoteca VIP/Glamour è stata proprio la Baia degli Angeli, aperta con ben 2 anni di anticipo rispetto al ben più celebre (e celebrato) locale statunitense. E il primato non si ferma solamente alla storicità del locale, ma anche alla musica suonata, che pur avendo un pubblico “di massa” ha evoluto il suo stile e la qualità delle serate svoltando verso sonorità più alternative.
Quella della Baia è stata una storia breve ma intensissima e ricordata ancora oggi: aperta ufficialmente nel 1972 grazie all’idea di Giacinto Alquati, che utilizzo la struttura sia in versione day time con piscina e bar, che in versione serale con ristorante e bagno di mezzanotte.
Sempre nella stessa annata fu assunto il primo vero dj della Baia, Harry Patterson, proveniente da Londra con origini giamaicane che porto il sound inglese più in voga nelle nottate di Gabicce.
Il locale (non era ancora una discoteca) visse di luce propria, senza rimanere impresso nella memoria, sino a quando cambiò la gestione e il mitico Giancarlo Tirotti il 29 Giugno 1975 diede un cambio radicale alla Baia, trasformandola in una vera e propria discoteca con luci all’avanguardia per il tempo (che comprendevano i primi laser), impianto audio in grado di tenere un volume decisamente alto per l’epoca (dove si usava ancora alternare i brani lenti e veloci per far ballare le coppie e rimescolare “la pista”), imponendo il sound newyorkese del momento, ovvero la disco music degli albori, suonata da due dj della Grande Mela, Bob Day e Tom Sison, i primi veri dj a lasciare un segno stilistico nel locale grazie ai primi esperimenti di mixaggio che hanno reso ininterrotta la selezione musicale e a dischi impossibili da reperire in Italia sino a quel momento.
La particolarità della Baia era sicuramente la struttura completamente bianca, con due piscine e una terrazza panoramica che dava sul mare di Gabicce, quasi a sembrare un resort di lusso anzichè un locale. Questo fascino aiuto anche a portare nel locale diverse celebrità italiane e di Hollywood, che alimentavano la notorietà della discoteca e mantenevano l’ambiente glamour e affascinante.
Un’altra chicca della discoteca erano le due sale poste su due piani, ma collegate musicalmente da un ascensore su cui era posta la consolle del dj. In questo modo era possibile avere un unica onda musicale per tutto il locale, ma avere a disposizione un area molto più ampia per i clienti.
Dopo 2 anni, i due dj americani decidono di tornare negli States ed è quindi necessario un cambio di consolle che permetta però una certa continuità stilistica. Come se fosse calciomercato viene reclutato, su indicazione degli stessi dj, il giovane ma già esperto Daniele Baldelli (che inventerà e definirà il sound della discoteca Cosmic di Lazise) e ad affiancarlo Claudio Rispoli, in arte Mozart, che frequentava già il gruppo di lavoro del locale ma essendo giovanissimo non aveva ancora preso in mano la consolle a tempo pieno.
I due dj si sono alternati generando un sound esplosivo: a farla da padrona la disco music, ma veniva “diluita” da brani funk, parti di colonne sonore e musica classica, oltre a provare i primi esperimenti di musica elettronica dell’epoca.
La Baia continuò a crescere di fama e pubblico (ormai definito “Baioso”, per dare un nome alla specifica popolazione che viveva le notti nella discoteca), iniziando a generare malumori tra i locali e le forze dell’ordine, che facendo leva su abusi di sostanze e ad un decesso fuori dal locale per overdose portarono alla prima chiusura della struttura del 1979.
Successivamente il locale riaprì con il nome “Nepentha, l’angelo della Baia”, che durò poco più di un anno dato che il pubblico originale “svanì”, il sound disco stava mutando, le discoteche aprivano sempre con maggior frequenza e si era perso lo spirito della Baia.
Dopo la chiusura del Nepentha l’area della Baia rimase inattiva per circa 5 anni, trasformandosi nel 1985 nella Baia Imperiale, abbandonando completamente lo stile precedente (sia stilistico, rivisitato con colonne romane e statue, che musicale, passando la musica del momento a seconda del periodo).
Per i veri amanti della Baia, il periodo d’oro è stato dal ’75 al ’79 e sono ancora ascoltatissime le “cassettine” con le registrazioni delle serate e con una certa frequenza vengono organizzati i “Remember” per ballare nuovamente le sonorità dell’epoca grazie a Baldelli e Mozart che hanno mantenuto attiva una parte del loro repertorio musicale per rendere omaggio al mito della Baia degli Angeli.