Il 2011 per Ibiza è stato l’anno del ritorno alle origini. Dopo un 2010 che ha fatto rinascere la voglia per l’isola (battendo tutti i precedenti record di arrivi dall’estero), la stagione appena trascorsa ha ulteriormente cambiato le carte in tavola facendo tornare a brillare l’isola di luce propria come negli anni 80 ed portando novità alla scena dance. Night Disco ha compilato le pagelle per scoprire quali clubs (e bar) hanno saputo dare il meglio e quali sono “rimandati” al 2012.
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Ushuaia Beach Hotel – Voto: 10-
Il nuovo hotel in stile Miami ha raccolto sin dalla sua apertura i consensi entusiasti di tutti, grazie alla location innovativa per l’isola (che ricorda i pool parties del periodo primaverile del Winter Music Conference) e la lineup stellare. L’Ushuaia versione 2011 verrebbe promosso con un bel 10 e lode se non fosse per il poco tatto con cui ha affrontato la questione relativa alla morte di uno dei suoi visitatori. Offrire il meglio dei parties è importante tanto quanto il dare risposte necessarie ai propri clienti e/o cittadini. Sarà il 2012 l’anno per raggiungere questa perfezione.
Space – Voto: 9
“Acquistati” Roger Sanchez ed Armin Van Buuren dall’Amnesia, oltre al party Toolroom, la lista dei propri guests si è elevata ulteriormente ampliando anche i generi musicali suonati (finalmente al Venerdì si è potuta ascoltare la dubstep e l’arrivo del popolo trance al Mercoledì). Non ai livelli stellari del “Real” Pacha ma decisamente la seconda potenza musicale dell’isola. Unico neo l’utilizzo non sempre perfetto delle proprie (tante) sale che in più di un’occasione potevano dividere meglio così tante stelle anzichè condesarle tutte nelle tre principali. Il must è dato proprio dalle varie sale su più livelli da scoprire a mano a mano che si prosegue e da visitare come un turista intento nell’attraversare un antico castello.
Dc10 – Voto: 9-
Il club più underground dell’isola non tradisce aspettative, facendo registrare in tutte le serate un’ottima presenza di pubblico (sopratutto nel party principale del Circoloco) ed aggiungendo un nuovo party settimanale ai già due esistenti in calendario. E’ però scoraggiante l’aumento di prezzo che dai circa 10€ arriva anche a 30€ in un solo anno puntando “solamente” sull’impianto sonoro e sulle doti dei propri guest djs capaci di trasportare musicalmente il pubblico dal primo pomeriggio sino alla mattina dopo senza particolari difficoltà. Da non dimenticare la presenza fissa del resident Jamie Jones nominato all’unisono come il miglior dj del 2011 ad Ibiza e portatore del genere anni 80 che ha caratterizzato l’estate appena trascorsa.
Pacha – Voto: 9–
Il club già dall’anno precedente ha surclassato i suoi nemici portando la banda Cadenza e Swedish House Mafia a rafforzare ulteriormente una scaletta settimanale già piena di super-resident (non dimentichiamo Morillo, Guetta e la famiglia Defected). Con l’arrivo di Pete Tong si è riempito lo spazio mancante per raggiungere la perfezione e attirare così il popolo inglese che già in passato seguì il dj prima al Pacha e poi all’Eden. Uniche grandi pecche sono il biglietto d’ingresso troppo elevato (per il party di Guetta si è sempre superata la cifra dei 60€) e della troppa calca in pista dovuta alla presenza di una sola sala che cattura tutta l’attenzione e potrebbe, come nel caso dello Space, convogliare nella Funky Room qualche clubber di troppo aggiungendo qualche nome noto alla sua consolle.
Amnesia – Voto: 8-
Tra i migliori club di sempre, l’Amnesia sembra “soffrire d’amnesia” scordando di essere tra i maggiori concorrenti per il titolo 2011. Lasciatasi scappare i Vagabudos nel 2010, Roger Sanchez ed Van Buuren nel 2011, la lista dei dj e parties si è assottigliata notevolmente. E il rimedio non è stato dei migliori: l’arrivo del team MTV e della serata Pop Star hanno fatto cadere in basso la qualità musicale (forse ok per il Pacha ma non per il popolo techno solito al club) commercializzandosi al contrario dei suoi nemici. Salva il tutto Eric Prydz e il solito party Cocoon, con il dj svedese capace di ottime performances e il solito Sven Vath a fare da anfitrione per la festa più sfrenata.
Cafè Mambo – Voto: 7
Vive di luce riflessa dal Pacha, che ogni giorno gli “passa sottobanco” i propri djs per un riscaldamento in orario d’aperitivo. Location magnifica per il tramonto di fronte al mare, ma poco soddisfacente per quello logistico: una piccola finestra mostra l’ospite di turno ma davvero troppo piccola per coinvogliare gli sguardi di centinaia di visitatori (o migliaia come nel caso di David Guetta nel 2010 con conseguente blocco stradale) e di turisti vogliosi di ritagliarsi uno spazio per rilassarsi davanti ad un drink.
Golden Buddha – Voto: 7
Chiunque ne parla, e conferma la piacevolezza nel passare del tempo a questo bar. Così come il Cafè Mambo è caratteristica la visuale al tramonto, ma molto meno caotica e musicalmente “anonima”. I prezzi sembrano essere più vicini a quelli europei e quindi una tappa sicuramente da provare per l’anno prossimo.
Sankeys – Voto: 7
Il nuovo club portato ad Ibiza dall’omonimo locale di Manchester non fa rimpiangere le attese. Lineup di tutto rispetto (anche se Uk-oriented) con una consolle luminosa simile a quella del club brasiliano D-Edge. Si parla benissimo dell’alba sulla terrazza e dell’ottimo impianto sonoro.
Eden – Voto: 6+
Perso Pete Tong, l’Eden è rimasto anche per quest’anno terra fertile per il clubbing inglese grazie a Judge Jules a fare da trainatore (il suo party è stato tra i più apprezzati dell’estate) di poche altre serate interessanti che hanno visto però artisti come Tinie Tempah, Busta Rhymes, Sean Paul e i parties Pornographic con i capogruppo Marco Bailey e Cristian Varela.
Es Paradis – Voto: 6+
Tra i club meno di spicco dell’Isola ma sempre, qualitativamente, ottimo se si è tra i fans del mondo Hed Kandi (forti del binomio dj + live artists) e della musica più commerciale. Celebre per la Festa Del Agua che pur rimanendo un delirio a fine serata attrae ancora la maggior parte dei clubbers giunti ad Ibiza.
Savannah Beach Club – Voto: 6+
Così come il fratello maggiore Mambo vive di luce riflessa dal Pacha, il Savannah prende la propria forza dagli ospiti dell’Amnesia (serata MTV), Eden (party Judge Jules) e Es Paradis (famiglia Hed Kandi). Non il top dell’isola ma altrettanto di serie A. Se poi uniamo lo stesso concept visivo del tramonto in riva al mare e la tranquillità maggiore possiamo definitivamente promuovere con una sufficienza il Savannah Beach Club.
Bora Bora – Voto: 6-
Attrazione dell’isola ormai da anni, ma in fase decadente, il Bora Bora bar sembra non godere più dell’allegria e benessere che lo hanno circondato negli anni 90. Per alcuni la causa è il cambio musicale verso terreni più da club (ricordiamo che è pur sempre un bar all’aperto) e il contorno non proprio degno del suo fascino, con più visitatori pronti a far chiasso rispetto a quelli venuti per un cocktail “apri-serata”. Il giorno consigliato è quello della Domenica, con pubblico e selezione musicale orientati al party We Love nel vicino Space.
Privilege – Voto: 5+
L’essere i più grandi non comporta l’essere i migliori. Chiunque ci ha parlato del Privilege ha confermato che il club è troppo dispersivo rispetto alle piste dei suoi colleghi sull’isola. La sua capienza da 10mila persone risulta davvero eccessiva per un club che non riesce mai a fare il sold out. Solo Tiesto regge la baracca (con rumours di un cambio di consolle per l’anno prossimo in favore dell’Amnesia o dello Space) ma nelle altre serate ci si affida solamente a parties minori consolidati ma di poco interesse. Davvero un peccato viste le numerose sale capaci di ospitare parties molto più di “grido”.
Risorse:
Ibiza: Le pagelle della stagione estiva 2011 secondo Enjoy Television