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Agoria – Impermanence

Label: Sapiens Recordings

Nuovo grandioso album per Agoria, intitolato Impermanence, che segna il salto nell’olimpo dei grandi producer francesi, con un disco che è caratterizzato dalla prevalenza di suoni classici sulle ritmiche più elettroniche.

Per questo terzo album, il francese Sebastien Devaud, collabora con nomi del calibro di Carl Craig e Seth Troxler, facendoli però accomodare dalla parte opposta del suo studio di registrazione, davanti ad un microfono, per trasformarli in dei “simil crooner” della musica elettronica, enfatizzando il calore della loro voce (sopratutto per il pezzo eseguito assieme a Craig). Ritrova inoltre anche Kid A, già al lavoro con Agoria in passato, unica vera cantante dell’album e dotata di una voce eccellente.

 

Il nostro primo pensiero appena fatto partire il disco è stato: “Che spettacolo!”. Perchè è proprio uno spettacolo sentire il caldo ed avvolgente suono di un pianoforte a coda ad aprire questo album, spiazzando completamente l’ascoltatore pronto ad una schiera di battiti in 4/4 a fare da padrone per tutta la durata del LP. Invece Kiss My Soul trova solo un pianoforte e la voce splendida di Kid A, spianando la strada all’improvvisato vocalist di Souless Dreamer, Seth Troxler, che cerca di muoversi in punta di piedi tra sintetizzatori taglienti e una ritmica in crescendo non troppo decisa.

La migliore traccia cantata risulta però il secondo esperimento con Kid A, Heart Beating, che ricorda l’intensità e la ritmica di Hey Hey di Dennis Ferrer, ma portando il tutto ad un livello più raffinato, impreziosito dai tappeti musicali di archi e il suono “simil rock” del violoncello.

Tra le altre collaborazioni vocali di questo album troviamo anche quella con Carl Craig, nel ruolo di “sex bomb techno”, tra gemiti, sussurri, versi ed un testo piuttosto esplicito, per rendere più calda la fredda base minimale di Speechless, ricoperta dal suono incessante del charleston. La traccia viene anticipata dalla brevissima Simon, composta da un groove irregolare di click e suoni metallici, che stacca completamente l’atmosfera sensuale creata da Speechless con il tema techno affrontato in precedenza d Panta Rei.

Panta ReiGrande Torino e Libellules celebrano alla perfezione la classe artistica di Agoria nel produrre musica in 4/4 da club, che non disdegna però la melodia organica di archi e sintetizzatori caldi, che quasi sembrano far dimenticare l’elemento elettronico portante per far risuonare tutto questo.

Altra collaborazione interessante è quella con Scalde, per la danza tribale di Little Shaman, dove le voci si miscelano completamente ai sintetizzatori elettronici creando una doppia melodia dissonante.

Terminiamo l’ascolto “random” di questo album con la placida Under The River, un malinconico assolo di tromba che riecheggia nel vuoto creato dai pochi elementi di sottofondo.

 

Il disco nel suo complesso è un pezzo da avere assolutamente, grazie alla teatralità e all’ampiezza sonora di tutti i brani presenti, legati a filo doppio tra loro come in un’unica onda sonora. Un disco perfetto da ascoltare e adatto, con alcune tracce, per far ballare sino a raggiungere l’estasi.

Agoria – Impermanence Tracklist:

1. Kiss My Soul
2. Souless Dreamer
3. Panta Rei
4. Simon
5. Speechless
6. Grande Torino
7. Heart Beating
8. Little Shaman
9. Under the River
10. Libellules

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