Il tempio più antico di Berlino professato alla techno di Detroit. Ispiratore del movimento underground europeo, rinato in una nuova sede dopo la chiusura nel 2005, il Tresor rimane tra le icone del clubbing maggiormente all’avanguardia e dallo stile musicale ricercato.
Le origini: Dimitri Hegemann, la scoperta della techno e del club
Per iniziare a parlare delle origini del Tresor serve puntare l’orologio un anno indietro, ben prima della sua apertura e ben prima dell’idealizzazione di voler aprire il club. E’ fondamentale immaginare il momento storico e la “missione” del voler portare la techno come genere alieno a mettere radici in una Berlino appena scossa dalla caduta del muro e ma iper ricettiva verso qualsiasi forma d’arte innovativa e diversa.
Il nostro orologio punta quindi al 1990, in direzione Berlino con attenzione particolare su un 36enne di Werl, una cittadina anonima non lontana da Dortmund nell’ovest della Germania: è lì che è nato Dimitri Hegemann. Lui, dopo essersi trasferito da tempo a Berlino, era già attivo come organizzatore di eventi dal vivo e come proprietario dell’appena defunto UFO club, locale durato poco meno di due anni ma divenuto leggendario e immortale per esser stato il primo club tedesco dedicato totalmente alla Acid House.
Dalla Acid alla Techno il passo sembra semplice se visto con gli occhi odierni, ma serve pensare che al tempo non esisteva internet e che la musica proveniente da oltre oceano (e anche solo da fuori confine) era quasi impossibile da recuperare in tempi brevi e a costi bassi.
Il genere che iniziava a farsi spazio a Berlino era la Nu Wave inglese, con forti influenze dall’elettronica teutonica e dal rock. Hegemann aveva una sua etichetta musicale, la Interfish Records, attiva dal 1987 e dedicata soprattutto a questo genere e a contaminazioni IDM. Venne contattato nel 1990 dalla Wax Trax di Chicago per importare quel suono in terra americana, e chiese di poter visitare la sede così da viaggiare per la prima volta in un luogo per lui sconosciuto e visto solo in televisione.
Arrivato a Chicago le sue giornate erano praticamente tutte dedicate nello stare negli uffici della Wax Trax, senza sapere effettivamente cosa fare (l’accordo per l’esportazione del suo catalogo musicale era già avvenuto), ma nella seconda giornata mentre curiosava tra gli archivi vide abbandonato uno scatolone con dischi promozionali e demo, e visto il suo interesse (più per noia e per passare il tempo) gli fu subito detto che se voleva quei dischi se li poteva tenere tutti, dato che alla Wax non interessava stampare “quella roba”. Da buon uomo di affari e con tanto tempo libero a disposizione nella giornata, prese la scatola, si mise vicino ad un giradischi e ascoltò quei dischi probabilmente destinati a prendere polvere o addirittura a farsi spazio nella spazzatura. La sorpresa arrivò quando ascolto un disco in white label che mostrava nell’etichetta il nome Final Cut e il numero di telefono. Il suono era innovativo, più simile alla IDM ma con forti influenze elettroniche, volle a tutti i costi prendere contatto per pubblicarlo sulla Interfish. Compose il numero scritto nell’etichetta del vinile e rispose un giovanotto di Detroit, un certo Jeff Mills, che era al tempo uno dei membri dei Final Cut. Da lì per Hegemann iniziarono i contatti con l’ambiente di Detroit, che seguì con sempre maggior attenzione per scoprire nuovi talenti e suoni, e capì che la sua strada si stava incrociando verso una musica che era in via embrionale ma totalmente differente da tutto ciò che aveva ascoltato sino a quel momento: la Techno.
Durante il passare del 1990 Dimitri Hegemann prosegue la sua attività di manager della Interfish e organizzatore di eventi.
Ad inizio del 1991 scopre uno spazio molto particolare a cavallo tra le due Germanie ormai riunite, nel quartiere Mitte: i resti di uno storico grande magazzino bombardato durante la Seconda Guerra Mondiale e abbandonato da oltre 45 anni, ma ancora intatta nell’area sotterranea con all’interno il suo caveau recintato da spesse sbarre e con all’intero cassette di sicurezza e tavoli in acciaio che al tempo servivano per contare e custodire gli incassi. E’ stato amore a prima vista per lui e per Regina Baer, la persona che lo ha aiutato a rendere quello spazio impossibile da immaginare come un’ambiente dedicato alla musica, il futuro tempio dell’elettronica underground.


Il lavoro più difficile per Regina fu quello di far collegare dall’esterno acqua ed elettricità che erano totalmente assenti al loro arrivo. Dovevano portare candele e torce per farsi strada al piano inferiore che era completamente buio e senza alcun tipo di feritoia verso la luce esterna.
La storia del Tresor di Berlino
Il Tresor di Berlino apre le sue porte per la prima volta alla mezzanotte del 13 Marzo 1991 con una lunga schiera di clubbers già in fila dalle 9 di sera sulla Leipziger Strasse per provare la novità notturna della città. Non esisteva ancora il web, gli smartphones e le notizie giravano tra i sistemi “underground ” di passaparola e annunci criptici alla radio dove non si poteva dare l’indirizzo preciso per un locale non ancora pienamente in regola ma tollerato in quegli anni di grandi libertà nella capitale tedesca.
All’interno, nei primi tempi, chiamare il Tresor discoteca o club era eccessivo: un impianto acustico in entrambi i piani (dove al piano superiore si suonavano le varie derivazioni del genere Acid, e al piano sotterraneo tutto ciò che ruotava intorno alla techno e al sound di Detroit), qualche luce e strobo, il bar e stop. Questo era il primissimo Tresor, che puntava tutto sull’innovazione e qualità musicale.

Il club unì sin dall’inizio i ragazzi della Berlino Est e Ovest, che si trovavano sotto lo stesso “tetto” per scoprire e condividere una nuova musica che da subito era stata ben recepita e si adattava ai gusti e tendenze della nuova generazione.
Con il passare del tempo i ragazzi arrivarono numerosi anche dall’est Europa, parlando lingue differenti dal tedesco ma in grado di percepire il messaggio senza parole e testi offerto da techno e altre variazioni elettroniche.
Curiosità sul club
Il primo contratto di affitto degli spazi
Dimitri Hegemann e Regina Baer, quando si innamorarono della prima location divenuta poi il Tresor, firmarono e pagarono inizialmente per soli 3 mesi di affitto, non sapendo esattamente cosa aspettarsi da questo nuovo locale che appariva più fatiscente che invitante.
Per fortuna si sono poi convinti dal successo delle nottate e dalle potenzialità che il club aveva, proseguendo con il contratto di locazione e rimanendo a Leipziger Strasse per ben 15 anni prima del cambio di location.
I nostri dj set preferiti
Attualmente attivo: SI
Sito ufficiale: tresorberlin.com
Location: Köpenicker Str. 70, 10179 Berlino (Germania)